Un ragazzo su 10, tra gli 11 e i 13anni, ha confermato di essere vittima di violenza in rete,mentre la percentuale scende (di poco) all’8,5% tra gli adolescenti tra i 14 e i 19 anni. E’ quanto emerge dai piu’recenti dati dell’ Osservatorio Nazionale Adolescenza Onlus e Skuola.net ottenuti su 8 mila studenti. Tra gli adolescenti la percentuale e’ in crescita rispetto alla rilevazione precedente(2016) che vedeva il dato al 6,5%. Inoltre, il bullismo”offline” e’ un fenomeno ancora frequente e ha interessato lo scorso anno il 28% di adolescenti e il 30% di preadolescenti.Secondo Skuola.net e’ ancora presto per comprendere quanto e in che modo la legge contro il cyberbullismo approvata lo scorso anno abbia cambiato le cose, dentro e fuori la Rete, dentro e
fuori scuola. Tuttavia, dallo scorso anno, i ragazzi vittime di
cyberbullismo hanno acquisito alcuni strumenti per difendersi, e
gli istituti hanno un maggiore raggio di azione. E’ stato poi
formalmente identificato il reato di “cyberbullismo”, che
secondo il testo di legge corrisponde a “qualunque forma di
pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria,
denigrazione, diffamazione, furto d’identita’, alterazione,
acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di
dati personali in danno di minorenni, realizzata per via
telematica, nonche’ la diffusione di contenuti on line aventi
ad oggetto anche uno o piu’ componenti della famiglia del
minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di
isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un
serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.
In sostanza oggi in ogni istituto viene individuato un
docente referente sulle attivita’ di contrasto al cyberbullismo,
e il preside e’ chiamato a vigilare ed, eventualmente, avvertire
le famiglie di episodi di violenza su Internet che coinvolgano
gli studenti. In caso di comportamenti scorretti, quindi, il
“bullo” potra’ essere formalmente ammonito dal questore, che lo
convoca insieme a un genitore. Gli effetti dell’ammonimento,
tuttavia, cessano al compimento dei 18 anni. La vittima, invece,
potra’ richiedere al gestore del sito Internet o del social
network di bloccare e rimuovere i contenuti diffusi in Rete.
La legge prevede infine che venga istituita una struttura
presso la Presidenza del Consiglio con lo scopo di realizzare un
piano di azione, per contrastare e prevenire il cyberbullismo e
creare una banca dati per monitorare il fenomeno.
“Il fenomeno del cyberbullismo, gia’ solo nel tempo intercorso
tra proposta di legge e la sua approvazione, e’ cresciuto in
maniera apprezzabile, di circa il 30% – dichiara Daniele
Grassucci, direttore di Skuola.net – Per cui si sentiva la
necessita’ di un intervento del genere. Ora e’ strategico
monitorarne l’applicazione, perche’ senza un docente referente in
ogni scuola, una formazione specifica in ogni istituto, la
certezza della rimozione dei contenuti lesivi in breve tempo, il
buon impianto del provvedimento perderebbe drammaticamente
efficacia”.
Per la dottoressa Maura Manca, presidente dell’Osservatorio
Nazionale Adolescenza Onlus “si deve continuare a lavorare sul
rinforzare la rete di sostegno di questi ragazzi, creando una
solida alleanza tra scuola e famiglia”.