Nei Campi Flegrei «c’è in atto un fenomeno di bradisismo dal 2012 attentamente monitorato dalla comunità scientifica, la caldera è attentamente monitorata». Lo ha detto Angelo Borrelli, capo del Dipartimento di Protezione civile, a Pozzuoli per un incontro con la cittadinanza, trasmesso in streaming, per fare il punto sulla situazione della caldera dei Campi Flegrei.
Nella zona, ha ricordato Borrelli, si registra «un sollevamento di 12 millimetri al mese. Siamo in una situazione di attenzione e non ci sono ragioni per cambiare lo scenario. Il territorio è quello che è, siamo su una caldera e quindi viviamo quelle che sono le condizioni di un’area con un vulcano che è sotto i piedi». Un’area, ha sottolineato Borrelli, «anche densamente popolata e questa è una delle caratteristiche che fanno sì che l’area flegrea, insieme a quella vesuviana, sia una delle più pericolose del nostro Paese e che per questo dobbiamo attenzionare e monitorare, per far sì di evacuare la popolazione in caso di esigenza e necessità, che speriamo non si debba mai verificare».
«Al momento non ci sono ragioni per fare un’evacuazione di questa zona» ha precisato. «Ovviamente – ha aggiunto Borrello – se dovessero cambiare i parametri osservati si metterà in atto il piano, che conosciamo. Sono stati anche firmati i protocolli di gemellaggio, quindi qualora si dovesse verificare questa esigenza il Governo adotterà tutte le misure che vanno adottate, compresa l’evacuazione. Ma al momento non ci sono motivi di particolare preoccupazione».
Borrelli ha ricordato che «qui c’è un piano di evacuazione che prevede una certa tempistica, c’è un attento monitoraggio, ci son o fenomeni che possono essere interpretati e non a caso noi ringraziamo tutti quanti i componenti della comunità scientifica che ogni giorno lavorano per la sicurezza dei cittadini. Bisogna investire sempre di più sulla attività tecnico scientifica dell’osservazione del territorio e del monitoraggio, ed è quello che facciamo».