Diego Occhiuzzi è uno che le difficoltà le ha sempre attaccate con un assalto di sciabola. Un palmares che recita tré medaglie olimpiche, cinque mondiali, sette europee, per non parlare di tornei, Grand Prix, appuntamenti internazionali. È una eccellenza di questo territorio, sciabola in mano sempre a combattere nelle difficoltà dello sport e della vita quotidiana. Da anni da vita al progetto Milleculure per permettere alle fasce meno agiate della popolazione di fare sport. Assieme a Patrizio Oliva, altra eccellenza napoletana gestisce quel gioiello che si chiama PalExtra al polifunzionale di S oc cavo. Edora? «Niente, centinaia dibambini a casa ed i genitori checi chiamano in continuazione per dire chela mancanza di attività in palestrasta cambiando i loro ragazzi. Più isolati, più taciturni”. Su Facebook ha sfogato tutta la sua rabbia. «Sono avvelenato perché capisco che la salute viene prim a di tutto mainquestomomentononsi pensaa migliaia di persone che vivono di sport oltre a quanti sonosegregati nelle case. Hanno riapertoi ristoranti, hanno riaprano le palestre razzi non c’è futuro» riaperto tutte le attività, anche se a singhiozzo. Noi fermi da ottobre nonostante le palestre siano sicurissime. Stanno compiendo un delitto m ortale». Cioè? «Chiudere sport escuola, i due pilastri sui quali si basa la formazione di un ragazzo. In Paesi dove il lockdown estate durissimo si ètrovatoil modo di mandare i ragazzi a scuola. Noi rischiam o di avere un deficit generazionale perchénon ci siamopresi cura dei ragazzi». La sensazione è che lo sport in questo Paese conti davvero poco. «Poco? Men che zero, direi. È vergognoso. In Italia conta solo il calcio perché c’è un ritorno eco nom ico m olto importante. Unacosa indegna perché siamo noi chefonniamo i campioni, siamo noi che insegniamo i valori, la disciplina, le regole esa quando ci viene riconosciuto? Ogni quattro anni in occasione delle Olimpiadi. Quando vinciamo lemedaglie.Paroloni grossi cuinon seguono ifatti». I ristori? «La m ia società ha avuto 4mila euro, ma non ne faccio un fatto economico. Ilproblemaè culturale. Il problema è tene r fermeattività che formano i ragazzi di questo Paese. Attività che sono sane. Noi sportivi siamo resilienti. In cassiamo pere he sappiamo accetta rè le regole. Ma orasi sta superandola misura