“Ballando sul Vulcano. Vita e fede all’ombra del Vesuvio”, una mostra su Napoli attraverso due
simboli, San Gennaro e il Vesuvio. Una strada per portare i
tedeschi a capire la storia e la cultura di una citta’ che oggi
amano visitare. E’ la mostra che aprira’ dal 6 ottobre al
Diözesanmuseum Freising di Monaco di Baviera, museo che riapre,
proprio guardando alla storia di Napoli, dopo molti anni di
ristrutturazione.
“La mostra e’ nata idealmente sei anni fa – racconta all’ANSA
Paolo Jorio, direttore del Museo di San Gennaro di Napoli e
organizzatore della mostra – quando pensai all’idea di portare
attraverso l’arte e i reperti l’identita’ culturale di Napoli. Ne
parlai con il direttore del museo di Monaco Christoph Ku’ rzeder,
che subito accetto’ con entusiasmo l’idea”. Jorio, fondatore e
direttore del Museo del Tesoro di san Gennaro, nonche’ direttore
del Museo Filangieri e del Correale di Sorrento, ha costruito un
percorso dedicato alla particolare e unica struttura geofisica
di Napoli e alla sua intensa spiritualita’ popolare.
“Si parte dal Vesuvio – spiega Jorio mentre partono gli
ultimi camion con le opere d’arte per la Germania – che e’
l’identita’ naturale che influisce con distruzione, paura e
terrore sui napoletani nella storia, ma che ha anche conservato
pezzi di storia, come accaduto all’antica Pompei ricoperta.
L’altra entita’ e’ San Gennaro che i napoletani oppongono
all’evento naturale. I napoletani sanno che San Gennaro protegge
la citta’ dal Vesuvio, e ogni anno il 16 dicembre ricordano che
la lava nel 1631 stava arrivando a Napoli dopo aver distrutto
Torre Annunziata, i napoletani uscirono in strada con la statua
di San Gennaro e l’urna di sangue, che si sciolse e la lava si
fermo’ nel suo cammino”. Una storia narrata da un bellissimo
dipinto prestato alla Mostra dal Nuseo di San Martino di Napoli,
raccontando ancora intrecci della storia e della tradizione in
una mostra che parte da “Ballando sul vulcano” che in tedesco e’
un modo di dire simile all’italiano “stare sui carboni ardenti”.
In esposizione, fino a inizio gennaio, 170 opere di cui 47
provenienti dal Museo di San Gennaro, che ha un patrimonio
d’arte enorme che alterna nelle proprie sale. Ma partono anche
altri reperti dal Mann come i gioielli trovati negli scavi, per
passare poi ai capolavori di oreficeria del tempo dedicati a San
Gennaro. “In mostra ci saranno – spiega Jorio – anche dipinti
dall’Arciconfraternitia del Pellegrini, dal Filangieri, da
Capodimonte e da musei internazionali, dal Prado, alla National
Gallery al Victoria Albert British Museum”. Le opere del San
Gennaro viaggiano scortate dai carabinieri e portano in Germania
“non solo la decorazione – conclude Jorio – ma anche la
ricchezza prodotta dal Vesuvio come il corallo, la terra fertile
e anche le intelligenze. Questa mostra rappresenta Napoli e
portarla all’estero mi rende davvero orgoglioso”.