“Sono stato aggredito, malmenato, e comunque i ricordi sono vaghi. Tanti piccoli frammenti che si accavallano. Ma di questa disavventura oggi mi porto dietro non tanto l’aggressione, quanto il fatto che c’erano tante persone,
in quel momento, eppure nessuno ha avuto il coraggio di avvicinarsi e fare qualcosa”. Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, lo studente quindicenne Gaetano, aggredito da un gruppo di una decina di coetanei il 12 gennaio scorso a Napoli. In merito al corteo di 4mila studenti, “non so proprio come ringraziarli. Apprezzo tutto l’affetto che mi stanno dando, il coraggio che mi stanno trasmettendo”, dice Gaetano. “Ringrazio anche Arturo (il ragazzo di 17 anni ferito a coltellate il 18 dicembre nel centro di Napoli, ndr). E’ venuto qui e mi ha dato tantissimo appoggio. E ringrazio tutte le persone che si sono fatte vive. I miei genitori, i miei cugini, i miei amici che sono venuti a darmi conforto in ospedale, i rappresentanti e anche le forze dell’ordine”.
Il giovane spiega di avere fiducia nella giustizia. “Spero molto che facciano qualcosa e che qualcosa si smuova dopo quanto accaduto. Lo spero davvero”. Su cosa fara’ quando sara’ grande, “ora come or