Non esistono strutture residenziali per bambini, ragazzi e adolescenti autistici e, anche se sono situazioni rare, nel caso in cui rimangano senza genitori non vi e’ modo di assicurare loro adeguata assistenza. A
 lanciare l’allarme e’ l’associazione Autismo Abruzzo Onlus, citando il caso del quattordicenne Giorgio: i genitori, entrambi con seri problemi di salute, non sono piu’ in grado di assisterlo e l’unica possibilita’, al momento, e’ che lui si trasferisca da Teramo in una struttura a Rimini, con una spesa media di 200-250 euro al giorno, interamente a carico della sanita’ pubblica. “In Abruzzo sono poche decine i posti (tutti occupati) per residenzialita’ adulta – spiega Dario Verzulli, presidente di Autismo Abruzzo Onlus – L’Abruzzo spende circa 10 milioni di euro per mobilita’ passiva, solo per la residenza di adulti con autismo fuori regione, in Campania, Marche, Toscana e Lombardia. Basterebbe spendere le stesse risorse nel nostro territorio e alleggerire il carico economico ed emotivo dei familiari. Posti di lavoro, strutture riqualificate e un sistema economico che potrebbe svilupparsi qui, piuttosto che disperderlo altrove”. “Fu la prima richiesta all’ex assessore regionale Paolucci,
appena insediato. Lo chiederemo a gran voce al neo assessore
alla sanita’ Nicoletta Veri’, appena potremo parlarle. Lo
chiederemo alla Commissione regionale Sanita’ e Sociale, appena
riuscira’ ad avviare i lavori. Intanto – prosegue Verzulli –
abbiamo consigliato al papa’ Gino di richiedere con urgenza la
valutazione presso il distretto di Teramo per la prescrizione di
un servizio residenziale in grado di accogliere Giorgio”.
La convocazione e’ per il 30 aprile a Teramo. “Sappiamo gia’
che sara’ una battaglia lunga e piena di difficolta’, occorreranno
mesi prima che la Asl di Teramo autorizzi un percorso specifico
per Giorgio in strutture fuori regione con costi imponenti per
la sanita’ abruzzese. Il papa’, per vedere Giorgio, sara’ costretto
a raggiungerlo nei fine settimana, viaggera’ a sue spese”.
La legge sul ‘Dopo di Noi’ (112/2016), ricorda infine
Verzulli, “non ha finora cambiato le sorti degli adulti con
autismo residenti fuori Abruzzo. A parte poche unita’ che hanno
potuto fruirne, la grande maggioranza dei residenti nelle altre
regioni e’ destinata a concludere li’ la propria esistenza”.