A Napoli citta’ sono circa 200mila i cittadini ancora privi della prima dose di vaccino. Il dato e’
stato reso noto dal direttore dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro
Verdoliva, ai microfoni di Radio Crc. Verdoliva si e’ soffermato
anche sul problema delle attese per ricevere un tampone
molecolare ammettendo i ritardi che costringono le famiglie dei
positivi al Covid a rimanere in casa in attesa della
convocazione dell’Asl per accertare l’eventuale
negativizzazione. .
“Sento di dover chiedere scusa ai cittadini per ritardi e code –
ha detto – ma stiamo facendo il massimo sforzo, purtroppo e’ un
problema nazionale perche’ altrimenti non saremmo in tendenza
scenario 4. Questo e’ uno degli aspetti che prevede lo scenario 4
– dice Verdoliva – rischiamo di perderci tra tutti gli aspetti
anche quello del tracciamento perche’ la forze in campo che noi
abbiamo non riescono piu’ a stare dietro alle scadenze dei tempi.
Immaginiamoci quanto la ripresa della scuola possa incidere sul
contribuire a peggiorare questo aspetto”.
Verdoliva si e’ detto preoccupato anche per l’alto numero di
persone residenti nel distretto Na1 Centro che non si sono
ancora vaccinate. “A piu’ di un anno dall’inizio della campagna
vaccinale – spiega – mancano rispetto ai residenti della citta’
di Napoli ancora 200mila cittadini senza nemmeno la prima dose.
Nella fascia d’eta’ 12 e i 19 in 320mila non sono ancora
vaccinati, per gli over 80 ci sono 8mila non vaccinati. Nella
fascia di eta’ piu’ a rischio, cioe’ dai 50 anni, ne mancano
60mila. Sottolineo che la fascia 5-11 con 64mila residenti fa si’
che l’adesione alla campagna vaccinale sia pari al 10 per cento,
quindi quando si parla poi di scuole sicure si dovrebbe tenere
conto sia di questi dati, sia di una mancata copertura di una
stragrande maggioranza e sia dei contagi che queste fasce di eta’
stanno palesando. La fase pandemica e’ ancora molto delicata – ha
concluso Verdoliva – non dobbiamo sottovalutarla e dobbiamo
evitare il collasso del sistema. I numeri dei positivi
aumenteranno, altrimenti non staremmo qui a preoccuparci in modo
cosi’ forte”.