I lavoratori dello spettacolo impegnati in “performance creative” solidarietà , poi domenica tutti in piazza dei Martiri per manifestare (A’Ilaria Urbani Muniti di violini, sax, chitarre, batterie e voce protestano per la «falsa ripartenza del comparto spettacolo». Agitazione tramusicisti, compositori, attori. E il loro disagio arriva nelle strade con “Agitazione creativa”, performance creative estemporanee. È l’autunno caldo del comparto dello spettacolo nell’era del Covid. Sabato il settore aderisce alla manifestazione del Si Cobas in piazza dei Martiri alle 16 davanti all’Unione industriali. Venerdì 30, invece, protesta con i sindacati Sic Cgil. Fistel Csil e Uilcom. Intanto, spazio all’agitazione creativa in strada: prima tappa alla Certosa di San Martino, ieri, con la violinista Caterina Bianco e Michele De Finis ai synth, oggi sarà la volta della cantante Fabiana Martone alla Pignasecca. Stasera al Sannazzaro Fabiana Fazio leggerà il comunicato del collettivo “Intermittenti spettacolari” prima dello spettacolo “Soulbook”. Domani doppio appuntamento: il musicista Pietro Santangelo, polistrumentista e collaboratore fra gli altri dei Nu Guinea e dei 99 Posse, terrà una performance con il sax in una stazione metrò al centro o ai Vomero e Massimo De Vita. cantante dei Blindur canterà al centro storico. Venerdì Salvatore Rainone e Gianmarco Volpe faranno risuonare batteria e chitarra in una “azione” di strada. Performance con distanziamento e mascherine all’aperto per la crisi del comparto cultura «così destinato a scomparire». I lavoratori dello spettacolo denunciano bonus insufficiete per il settore. «La stragrande maggioranza di teatri e club per la musica dal vivo rimane chiusa e senza programmazione – dicono dal collettivo “Intermittenti spettacolari” parte del coordinamento “Arte e spettacolo Campania” – i bonus sono fermi a maggio e non è previsto un reddito di continuità, inoltre non sono mai partiti gli “stati generali della musica” e il lavoro nero dilaga più che mai». I musicisti Marco Messina dei 99 Posse e Pietro Santangelo spiegano: «Non si fa cenno a nessuna proroga dei bonus del governo per il settore spettacolo. Si fa finta che teatri, cinema, club e compagnie siano ripartiti, ma lavora solo meno del 20 per cento del comparto, come spiega il documento del Fas – Forum Arte e Spettacolo. Il nostro non è solo un lavoro precario: non beneficiamo di cassa integrazione, maè anche atipico. Servono un’armonizzazione fiscale e una riforma totale». Gianfranco Izzo, tecnico dei teatri da 35 anni, fa parte del coordinamento Lise – Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Campania e non ha speranze.