De Marinis intreccia in un romanzo documentario le vicende biografiche di Modigliani e Picasso da Parigi a Napoli
Nel volume Le metamorfosi dell’anima Maria Simonetta De Marinis elabora un intenso intreccio romanzato di storie di vita e d’ arte sulla base di ricerche documentarie che ricostruiscono anche il vivace entourage artistico parigino dei primi del Novecento. Nell’affascinante capitale francese aleggia un’atmosfera carica di passioni e di turbolenze emotive,che emergono nella vita disperata di tanti artisti trasgressivi e bohémien, che s’incontrano con Amedeo e Pablo nei cafè parigini di Montmartre. Nel corso di quegli incontri si svilupperà un clima sperimentale che condurrà presto a soluzioni figurative d’avanguardia,che si diffonderanno poi in tutta Europa. Da Le Lapin agile a La Rotonde, ad alloggi –studio per artisti indigenti come La Ruche o Le Bateau Lavoir, dove viveva Pablo Picasso sin dal 1904 con la sua modella e compagna Fernande Olivier, si ricostruisce un clima serrato di confronti e di tensioni tra artisti ed intellettuali del calibro di Soutine, Utrillo, Kisling, Cocteau, Apollinaire.Ma la di là dell’analisi dei testi documentari il nodo intorno al quale si articola la narrazione è il tema della metamorfosi, che l’autrice coniuga da tanti punti di vista. In primo luogo si tratta di una metamorfosi dei sentimenti, che trascorre dall’indagine individuale ai rapporti interpersonali tra gli artisti che animano le strade di una Parigi anch’essa in evidente trasformazione, nella quale il processo forzato d’industrializzazione prebellica lascia ormai uno scarso spazio all’idea tradizionale dell’arte figurativa e realistica, complice anche lo sviluppo della fotografia. Ma anche i rapporti tra i personaggi sono carichi di un continuo senso di metamorfosi oscillando spesso,come avviene tra Pablo ed Amedeo,tra l’amore e l’odio,certo accentuato da una sotterranea rivalità artistica. Picasso, a differenza di Modigliani, appare ben inquadrato nei ritmi lavorativi voluti da una committenza illuminata a Parigi, valga tra tutti il nome di Gertrude Stein, che appare una figura di riferimento anche per il più instabile Modigliani, che invece mal si adatta alle richieste del mercato. Jeanne Hébuterne, la compagna amata da Amedeo è a sua volta soggetta ad una metamorfosi interiore perchè per lui abbandona una vita da borghese e il suo interesse per la pittura, sobbarcandosi a vivere in uno studio povero e malridotto, priva anche dell’appoggio dei genitori,pur di seguire il suo cuore.Il testo viaggia su un doppio registro temporale. La trama si dipana a partire dal 1984, quando la figlia di Amedeo, Jeanne Modigliani, apprende, dal diario di sua madre Jeanne Hébuterne, dell’esistenza di un dipinto realizzato da Amedeo e perduto nel corso di un soggiorno a Napoli dei suoi genitori, che l’hanno lasciata in tenera età, nel 1920. Anche Jeanne Modigliani ha subito, sin da adolescente, una profonda metamorfosi interiore, trasformandosi in una donna apparentemente arida, che tenta di restare immune da passioni devastanti, come quella che ha condotto al suicidio sua madre, disperata per la morte prematura di Amedeo.Ponendosi sulle tracce del dipinto scomparso, nella primavera del 1984, Jeanne ripercorre i luoghi visitati a Napoli dai suoi genitori, nel corso di un soggiorno ambientato nel 1917, durante il quale essi, secondo la ricostruzione romanzata, sarebbero stati ospitati da Diego e da Rosina Pignatelli. Attraverso ricerche d’archivio e sopralluoghi vengono riscostruiti gli interni di Villa Pignatelli e si apre uno spaccato dannunziano nella caratterizzazione di personaggi d’epoca come la principessa Annamaria Pignatelli, detta Mananà, suo marito Guido Sommi Picenardi e la marchesa Luisa Casati Stampa. Anche Napoli, ancora meta ambita del grand tour, è una città in continua trasformazione, dove però il nuovo ingloba un passato ancora vivo e carico di misteri e di leggende, legati con la storia delle antiche casate partenopee. Pablo Picasso arriva a Napoli da Roma, dove si è incontrato con l’impresario Diaghilev, che gli ha affidato l’incarico di realizzare il sipario per il suo balletto Parade. Ma la metamorfosi più profonda è quella che coinvolge i protagonisti Amedeo e Pablo quando vengono a contatto con il volto segreto di Napoli esoterica e s’immergono in percorsi massonici all’interno della cappella Sansevero, ricostruendo la figura di Raimondo di Sangro, o nella sede della Confraternita dei Pellegrini, dove effettuano una sorta di discesa agli inferi dalla quale usciranno trasformati ottenendo, ognuno a suo modo, una palingenesi spirituale.
Il volume sarà presentato il 23 marzo alle ore 11 alla Casina pompeiana (Villa comunale).
Maria Simonetta De Marinis,Le metamorfosi dell’anima, Sagep editori,pp.221,euro 14, www.sagep.it