Fumo nel mirino per contrastare anche l’ictus. Chi fuma infatti ha un rischio due volte maggiore di essere colpito da ictus, smettere produce benefici importanti. Vantaggi si ottengono gia’ dopo poche settimane e, dopo cinque anni, il rischio cerebro-cardiovascolare degli ex fumatori e’ simile a quello di chi non ha mai avuto questa cattiva abitudine. A evidenziarlo, in aprile che e’ il mese della prevenzione dell’ictus cerebrale, e’ Alice Italia Onlus, Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale. Il fumo – ricorda l’Associazione – e’ l’unico fattore di rischio che potrebbe essere completamente rimosso ed e’ il nemico numero uno delle arterie.
“L’ictus e’ un evento improvviso, inatteso e traumatico – spiega la dottoressa Nicoletta Reale, Presidente di Alice Italia Onlus – fumare comporta un rischio due volte maggiore di essere colpiti da ictus: i fumatori hanno la probabilita’ doppia che si verifichi un ictus ischemico e ben quattro volte superiore che si verifichi un ictus emorragico. Piu’ della meta’ dei fumatori reduci da in ictus riprende il vizio una volta lasciato l’ospedale, ma in questo caso il rischio di morire triplica, arrivando addirittura a quintuplicare se il paziente riprende in mano la sigaretta una settimana dopo la dimissione”. Nel nostro Paese sono 12 milioni i fumatori, e a preoccupare e’ la diffusione l’abitudine al fumo nei giovanissimi, nei ragazzi e ancor piu’ nelle ragazze. Fondamentali sono quindi la prevenzione e l’adeguata consapevolezza che smettere di fumare o non cominciare e’ importante, tenendo conto del fatto che comunque l’ictus e’ una malattia multifattoriale.