Il camerunense Richard Bo na, Eugenio Bennato che gioca in casa e il trio francese composto da André Ciccarelli, Sylvain Luc e Tho mas Bramerie: non si vive solo di trapper in questa estate torrida, almeno per tre sere, grazie al ritorno dell’«Alburni world jazz festival», in agenda, nel borgo medievale di Serre (Sa) dal 10 al 12 agosto, in piazza Ennio D’Aniello, alle 21, ingressogratuito. Forte di ventisette edizioni alle spalle, la kermesse, nata per valorizzare la storia, le tra dizioni culturali, enogastronomiche e paesaggistiche dell’al to Cilento, si attesta tra le più longeve in provincia di Salerno, ma si ripropone, per la nu mero 28, rinnovata, grazie alla direzione artistica di Walter Ricci affiancato dalla società organizzatrice Mr Few, con l’aggiunta di quel «world» che sta ad indicare – spiega il can tante e pianista jazz napoletano – «una nuova concezione musicale che vuole aprirsi alle contaminazioni e alle condivisioni di genere». La musica – dice ancora Ricci – «è linguaggio universale, capace di costruire ponti che mettono in comunicazione uomini provenienti da altre culture, che parlano altre lingue e professano religioni diverse. La musica abbatte i muri dell’indifferenza e assume an che funzione sociale presentandosi come straordinario strumento di integrazione. La mia carriera è iniziata a 10 an ni, spinto da mio padre, arrangiatore e produttore musicale; qui posso mettere in pratica i suoi insegnamenti». Ecco allora, all’improvvisazione, alla musica di discendenza afroamericana, unirsi il suono della musica popolare, della world music. Ad inaugurare il festival, nella notte di San Lorenzo, ci sarà lo «Sting africano» Bona Pinder Yayumayalolo, alias Richard Bona, bassista e compositore che ha condiviso il palco con artisti di provenienze e mi litanze eterogenee, come Ma nu Dibango e Pat Metheny, Joe Zawinul e George Benson, Branford Marsalis e Chaka Khan, Bobby McFerrin e Steve Gadd. L’11 agosto sarà la volta di Eugenio Bennato, in versione Taranta Power, con le sue bal late e canzoni cantautoriali che uniscono la tradizione campana a quella di Carpino, del Salento, del Sud del mondo. Chiuderà la tre giorni Cecca relli, performer di rango che con il suo drumming raffinato e il suo swing propulsivo è riferimento per chiunque suoni la batteria. Con lui sul palco il chitarrista, polistrumentista e arrangiatore Sylvain Luc e il contrabbassista Thomas Bra