Afragola, semaforo verde per due petizioni popolari: obiettivi il ripristino del punto di primo soccorso e la realizzazione di una “Città dei bambini” In campo anche l’associazione onlus “Verde, ambiente e società”
di Antonio Parrella:
 Al via due importanti petizioni popolari che saranno inviate, poi, al sindaco Claudio Grillo. Raccolte già alcune centinaia di firme con l’obiettivo di far “Ripristinare il punto di primo soccorso” di via De Gasperi” e di realizzare una “Città dei bambini” con parco giochi, verde alberato ed un asilo nido. Le petizioni, attualmente in atto, saranno inviate al primo cittadino per chiedere anche l’intervento del presidente della Regione Vincenzo De Luca e del direttore generale dell’asl Napoli 2 Nord, Antonio d’Amore. “La città di Afragola conta quasi 65mila abitanti – chiosa Enzo Concas (nella foto), ex consigliere comunale e coordinatore della locale sezione dell’associazione VAS (Verde ambiente e società Onlus), che ha promosso la petizione sul rispristino del punto di primo soccorso – pertanto non è possibile lasciare migliaia di residenti alla deriva in caso di necessità e/o di cure urgenti, soprattutto in questo delicato periodo di emergenza sanitaria dovuto alla pandemica diffusione del Covid-19 cha ha colpito anche quest’area”. Concas chiede al capo dell’amministrazione locale di intercedere con forza presso il direttore generale dell’Asl Na 2 Nord, d’Amore ed il presidente della Regione De Luca, affinchè venga riattivato nel più breve tempo possibile il punto di primo soccorso, peraltro già esistente sul territorio afragolese. “Tale struttura – spiega Concas – fu realizzata nel 2001 con la spesa di svariati milioni di lire. Tutti soldi pubblici. Lo scopo di tale presidio era quello di arginare tutte quelle richieste concentrate nei codici verde e giallo: febbre alta, dolori precordiali, ustioni, tagli, ferite ed altre necessità. Il momento attuale è reso drammatico dall’epidemia del coronavirus. Nelle scorse settimane tutti gli ospedali vicini ad Afragola sono stati molto impegnati a fronteggiare tale emergenza. Pertanto è pericoloso avvicinarsi a tali luoghi di cura quando si è portatori di patologie minori e diverse. Dunque – prosegue Concas – si rende necessario dare un minimo di assistenza ai cittadini affetti da quei malori compresi nel “codice giallo” ed evitare loro di affollare i nosocomi di Napoli e dell’ospedale san Giovanni di Dio di Frattamaggiore. Quale momento se non ora per riaprire la struttura migliore – conclude Concas – visto che esistono all’interno del distretto di Afragola anche un laboratorio di analisi ed un centro radiografico?”. L’altra petizione popolare, invece, indirizzata anche alla segretaria generale del Comune, Maria Giuseppina D’ Ambrosio, si riferisce alla richiesta di un referendum consultivo per la realizzazione di una “Città dei bambini”. A presentare l’istanza, oltre allo stesso Concas, sono Ernesto Castiello, Pasquale Celentino, Giovanna D’Afiero, Emanuela De Angelis, Mario Dezio, Mauro Dorio, Gennaro Iorio, Giuseppe Migliore e Angelo Purificato. Dunque i componenti del Comitato Promotore hanno proposto tale petizione per conoscere il parere popolare inerente alla realizzazione di un’area attrezzata per bambini sul suolo pubblico, dove attualmente si svolge il mercato ortofrutticolo. “A tale scopo – commentano i promotori dell’istanza – si precisa che in data 9 giugno 2020 il Consiglio Comunale con votazione a maggioranza di 6 consiglieri più il Sindaco per un totale di sette voti, ha inserito l’intera area mercatale, avente una superficie di quasi 15mila metri quadrati, nell’elenco dei beni da alienare dando ad esso un valore di due milioni e 400 mila euro. Inoltre è da tenere presente che il suddetto suolo è proprietà del Comune di Afragola. Pertanto è volontà del Comitato Promotore porre un quesito referendario per sapere dagli elettori della città quale scelta ritengono più utile per il bene comune: Realizzare una “Città dei bambini” con parco giochi, verde alberato ed un asilo nido oppure vendere l’intera area per un valore di 2 milioni e 400 mila euro, per poi realizzare un grande parco con tanti appartamenti per civili abitazioni. Se il cittadino ritiene di realizzare “La città del bambino” voterà Si, in caso contrario voterà No”. Lo scopo del Comitato Promotore è quello di chiedere al corpo elettorale, tramite referendum, il consenso o il dissenso rispetto alla decisione di vendere oppure no quel bene pubblico di cui sopra. “Si è voluto scegliere uno strumento di democrazia diretta – conclude Concas – che consentirà agli elettori di pronunciarsi senza nessun intermediario sull’importante tematica, oggetto di discussione”.