I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna ad Afragola hanno sottoposto a fermo Santo Tessitore, un 22enne del luogo già noto alle forze dell’ordine, ritenuto elemento di spicco del gruppo camorristico “Nobile” attivo ad cronaca-111Afragola e nei comuni limitrofi. È ritenuto responsabile di concorso in estorsione, minaccia, percosse e danneggiamento: è stato identificato dai carabinieri come il responsabile di una richiesta estorsiva in danno del titolare di un bar della città.
Tessitore vessava il commerciante. Facendo leva sulla sua appartenenza al gruppo “Nobile”, da più di un anno gli imponeva il versamento di 500 euro a cadenza mensile, consumazioni gratis e l’elargizione di contanti da giocare ai videopocker installati nel bar taglieggiato. Il fermato è stato associato al carcere di Poggioreale.
Tessitore è considerato uno dei fidati di Antonio Nobile, il 67enne afragolese ritenuto il capo dell’omonimo gruppo camorristico, sottoposto a fermo, sempre dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, appena lo scorso 29 ottobre.
Anche nei confronti di Nobile, il gip aveva convalidato il fermo e disposto la sua custodia in carcere.

A Sant’Antimo i Carabinieri della locale Tenenza hanno sottoposto a fermo Antimo Iavazzo, detto “occhi a palla”, 28enne, sorvegliato speciale con l’obbligo di soggiorno a sant’antimo, ritenuto contiguo al clan “Puca” operante nella cittadina, per tentata estorsione aggravata dal metodo e da finalità mafiose.
Iavazzo ha tentato di estorcere denaro e altre utilità ad un imprenditore. Occorre scendere nei dettagli… Tra settembre e ottobre ha avanzato le richieste in più occasioni e con modalità sempre diverse. In un’occasione ha chiesto alla vittima “una mano” a livello economico perché era appena uscito dal carcere. Una seconda volta gli aveva intimato che, a prescindere dalla sua disponibilità economica, avrebbe dovuto “restare a disposizione” per qualsiasi esigenza di liquidi. Ancora: gli aveva intimato di passare in un negozio a pagare la cucina che aveva appena acquistato. Poi, anche di assumerlo nella sua società con un incarico di rilievo. Nell’episodio che ha esasperato l’imprenditore, infine, lo ha addirittura seguito nel bar che frequenta, entrando in bagno dietro di lui e chiudendolo nei servizi per terrorizzarlo.
Al termine dell’attività d’indagine il 28enne è stato fermato. Il suo fermo è stato convalidato dal GIP di Napoli, che ne ha disposto la permanenza nel carcere di Poggioreale.