Con l’impennata dei contagi e le nuove restrizioni in vigore, locali e ristoranti d’Italia dicono
addio al tradizionale veglione di fine anno, riconvertendo la
serata di San Silvestro in un piu’ contenuto cenone, accompagnato
dal servizio ormai immancabile del food delivery. Addio quindi
alla musica e alle serate danzanti e via libera alle cene
anti-assembramento, tra Green pass e mascherine.
La variante Omicron, dunque, chiude le discoteche e
“silenzia” le feste nei locali. In tutto il Paese ristoratori e
organizzatori si concentrano sulla cena, preparando menu’ gourmet
pur sempre nel rispetto della tradizione. Altri, invece,
preferiscono restare chiusi spostando l’attenzione sui servizi
di consegna a domicilio. “Avevamo solo un paio di tavoli
prenotati per l’ultimo dell’anno – racconta Marzia, proprietaria
dell’Osteria Scarchilli, nell’area sud di Roma -, per questo
abbiamo deciso di restare chiusi. Molti dei nostri clienti ci
hanno chiesto se potevamo consegnare il cenone a casa e cosi’
abbiamo deciso di dedicarci al servizio di food delivery”. La
sensazione, raccontano i ristoratori, e’ che gran parte dei
clienti siano spaventati dalla possibilita’ di contagio. “C’e’ un
certo timore – continua la ristoratrice -. Di solito nel periodo
di Natale ricevevamo gia’ molte prenotazioni per Capodanno,
mentre quest’anno e’ sembrato che tutti aspettassero le decisioni
del governo, che immancabilmente sono poi arrivate. Sara’ uno dei
pochi Capodanno che passero’ in famiglia, e questo fa piacere. Ma
dispiace pero’ perdere una serata che per noi ristoratori e’
comunque molto importante”.
C’e’ chi invece restera’ aperto, con una riduzione di coperti,
e contemporaneamente fornira’ il servizio di consegna a
domicilio. “Non faremo il tradizionale veglione con festa e
musica – racconta Andrea Caloprisco, proprietario dei ristoranti
romani Stile Osteria, Sia Osteria e Osteria 22quattro – ma una
cena fino alla mezzanotte, per poi festeggiare con spumante e le
tradizionali lenticchie e cotechino. Allo stesso tempo abbiamo
dato la possibilita’ , ai nostri clienti di ordinare un menu’ di
crudi o lasagna gourmet per festeggiare il San Silvestro a casa.
Come gia’ successo per lo scorso anno, l’asporto si conferma una
delle opzioni piu’ gradite alla nostra clientela”.
L’aumento dei contagi condiziona comunque anche le scelte
delle comitive. E cosi’ in molti ristoranti continuano ad
arrivare disdette e cancellazioni. “Tutte le compagnie grandi
hanno disdetto, passando a tavoli piu’ piccoli, massimo sei”,
racconta Fabio Acampora, vicepresidente Epam, l’associazione
pubblici esercizi di Confcommercio Milano. “C’erano persone in
lista d’attesa e quindi abbiamo potuto reinserirle al posto di
chi aveva cancellato”, sminuisce. Inizia invece a preoccupare la
presenza del personale. “Siamo un po’ in affanno da quarantena”
racconta Acampora. L’avanzare dei contagi, poi, potrebbe causare
anche il rischio per le forniture alimentari, come ha
sottolineato Coldiretti. “Il cibo italiano sulle tavole degli
italiani e degli stranieri – affermano i coltivatori diretti – e’
garantito da 740mila aziende agricole, 70mila industrie
alimentari e 230mila punti vendita al dettaglio, particolarmente
esposti al rischio contagio”.