Il mito del fuoco sembra segnare il passo in cucina. L’elemento rubato agli Dei per favorire l’evoluzione e la nutrizione umana sembra scalzato, almeno in cucina, da un mito moderno, simbolo del boom economico: il frigorifero. A esplorare il potenziale gastronomico del freddo è Valeria Arnaldi nel libro ‘Cool Food cucinare senza fuoco’, edito da Food District (96 pagine, 9.90 euro). ”Il frigorifero racconta molto di noi. E racconta velocità e lentezza del vivere, – sottolinea l’autrice – tra piatti pronti e spesa sempre fresco. Conserva. Pure le memorie. Oggi sempre più spesso si svela come strumento per cucinare senza toccare fuochi o forno. Alcune tecniche vengono dalla tradizione, come la marinatura. Il resto lo fa la fantasia: dalla nostrana panzanella al gazpacho spagnolo, dal sashimi e carpacci alle carni affumicate, fino ai dolci celeberrimi come il tiramisù e cheesecake. Cucinare in frigo si fa trend”. La scelta della cucina fredda non sembra nemmeno dettata dalla mancanza di
tempo: ”quelli del frigo non sempre sono tempi di cucina più
brevi, ma non ricercano spesso l’interazione. Sono tempi di
attesa, non tempi di azione”.
Arriva invece dalla Cina una tecnologia che potrà promuovere
la cucina solare, tutta alimentata da energie rinnovabili. Anche
qui al bando stufe e fornelli: la cottura – annuncia Himin Solar
Energy Group – avviene in forni solari che cuociono i cibi
dentro tubi di vetro riscaldati da specchi, per cucinare senza
produrre fumi inquinanti e gas serra.