Al via il 9 settembre la seconda edizione del Capri Art*, arte come rivendicazione di genere, a
Villa Lysis. Il festival, con la direzione artistica di Muro
Gioia, omaggia lo spirito di Capri – isola di liberta’ e di
valorizzazione delle diversita’ . Una musa ad ispirare gli animi
per la kermesse 2022, la cantante e attrice degli anni Trenta
Agne’ s Capri (protagonista della locandina) che con il suo nome
d’arte omaggio’ Capri, come palcoscenico precursore delle
avanguardie gender.
Tre spettacoli, tra settembre e ottobre, pensati come tre
momenti ideali di una stessa serata, sullo stile dell’audace
Cabaret Agne’ s Capri, uno dei piu’ amati della Parigi di Jean
Cocteau.
La prima parte del Festival CapriArt* – Arte come rivendicazione
di genere, torna dal 9 settembre, a Villa Lysis, con un focus
sulla Francia e sulle sue donne straordinarie. Come la star
della musica e icona indipendente Catherine Ringer, conosciuta
al pubblico italiano come interprete transessuale del musical di
Nicola Piovani, Concha Bonita, che il 10 settembre dara’ voce
alle poesie erotiche della 97enne scrittrice e combattente della
Seconda guerra mondiale Alice Mendelson, su testi tradotti in
italiano da Igor Esposito. Nello spettacolo “L’erotismo del
vivere”,con le musiche del compositore Gre’ goire Hetzel, i limiti
dei tabu’ vengono superati e il sesso, tema considerato proibito
per una donna della terza eta’ , viene abbracciato con vitalita’ .
Ad anticipare la serata – in una sorta di pre-opening per
ricordare l’impegno del CapriArt* nella difesa dei diritti –
andra’ in scena l’8 settembre “Cantanti Alfa”, una conferenza
cantata interpretata dal direttore artistico del festival Mauro
Gioia e Giuseppe Burgarella al piano, scritta dal finalista del
premio Campiello Antonio Pascale e da Giuditta Borelli. Tra
musica e parole, la canzone napoletana viene analizzata come
“base della costruzione di una mascolinita’ tossica che tra senso
di colpa e mammismo arriva a sfociare nel femminicidio. Una
realta’ mai cosi’ drammaticamente attuale”.
Il CapriArt* – Arte come rivendicazione di genere, e’ nato nel
2021 come progetto speciale intorno alla figura del giornalista
inglese Henry Wreford che visse a Capri dal 1842 fino alla morte
avvenuta nel 1892 e contribui’ alle vicende politiche preunitarie
italiane e alla diffusione di una cultura impegnata nel gender
claim.